Come indicato nelle ultime righe del primo articolo sulla Storia della Subacquea, l’interesse per questo argomento comincia ad essere importante nel periodo 1700-1800; lo dimostra il fatto che, come si vede nel disegno in alto, comincia lo studio e la realizzazione di strutture, anche molto lussuose, che utilizzano l’uso della pressione per scopi medici.
Nella prima immagine in alto viene raffigurato uno stabilimento aeroterapico nel 1752 del Dott. Carlo Forlanini a Milano, che raffigura un cilindro orizzontale contenente due camere; la parete anteriore di quella a destra non è stata disegnata appositamente per rendere maggiormente visibile la struttura interna, assolutamente confortevole e non angusta come magari potrebbe sembrare osservando dall’esterno.
Sul lato a sinistra è presente la strumentazione necessaria per “pompare” aria all’interno delle due strutture e quindi rendere possibile la terapia; si vedono chiaramente due strumenti per controllare la pressione (manometri, uno per ogni camera) e un grande cilindro che funge da “polmone” per il mantenimento del gas.
Qualcosa stava realmente cambiando: la conferma che il pensiero fosse giusto e la “strada” da seguire corretta lo possiamo notare anche in un futuro neanche tanto lontano, solo dopo 200 anni.
Una pubblicazione risalente al 1954 raffigura la stessa immagine che avete visto prima, ma in una copertina del tempo de “La Scienza Illustrata”; nell’articolo si parla infatti dell’iperbarismo legato ai principi fisico/medici del tempo.
Lo sviluppo non si ferma e, più precisamente, nel 1834 il Dott. Junod costruisce una camera iperbarica che può funzionare con pressioni da 2 a 4 atmosfere.
Successivamente, nel 1861 viene sperimentata la camera del dott. Jourdanet da parte del grande fisiologo Paul Bert.
Da questo momento tutto cambia; è proprio grazie al fisiologo francese Paul Bert, che intorno al 1870 si cominciò ad indagare per spiegare la causa della malattia che colpiva subacquei ed operai apparentemente senza una ragione. Facendo esperimenti con la respirazione, Bert, concluse che: i gas che compongono l’aria, interagiscono chimicamente col corpo e proporzionalmente alla pressione.
Egli determinò che l’Azoto assorbito dal corpo umano e sottoposto a pressione, quasi sempre forma delle bolle quando la pressione viene a diminuire (Lo aveva sperimentato anche Boyle nel 1600).
Occorsero altri trentacinque anni per cercare di risolvere il problema poiché gli studi e le raccomandazioni di Bert non vennero prese con la dovuta attenzione.
Fonte dati gentilmente concessa dalla HDS Italia nella persona di Faustolo Rambelli, socio fondatore
Stefano Agnini
Staff tecnico camere iperbariche
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