Era il 1878 quando Paul Bert pubblica La Pression Barometrique, un manuale di 1000 pagine che contiene gli studi sulla fisiologia dei cambi della pressione barometrica. Nel precedente articolo puoi leggere un primo estratto del libro, mentre nei prossimi paragrafi continuiamo il racconto in prima persona del Dott. Paul Bert, proseguendo in stretto ordine temporale.
“…Il dottor Jourdanet, mio collaboratore al momento, ha voluto prestarmi, per questa parte delle mie ricerche, una camera che ha fatto costruire per le pratiche terapeutiche, e dentro la quale un dispositivo ingegnoso permette di ottenere a volontà l’aumento o la diminuzione della pressione…”.
Questa camera, nell’immagine a lato, da un aspetto generale misura 2.58 m di altezza su 1,46 m di diametro e un volume d’aria di circa 3 metri cubi e mezzo: essa è chiusa da due porte, una interna, l’altra esterna.
Una pipa di gomma comunica con l’una o l’altra pompa a depressione o a compressione; la comunicazione con l’aria esterna si stabilisce attraverso degli orifizi che non si vedono nell’immagine, e che comandano dei rubinetti interiori, che l’utilizzatore deve comandare. Un altro rubinetto permette ai suoi aiutanti di decomprimerlo se gli succede qualche incidente. All’interno come all’esterno ci sono dei termometri e manometri di precisione.
Con questo apparato è possibile arrivare in un’ora ad 1 atmosfera di pressione utilizzando la compressione massima e un flusso di aria pulita, filtrata e sufficientemente attiva per evitare che la camera si scaldi di più di 2 o 3 gradi.
Durante le prove vengono contate le pulsazioni cardiache e gli atti respiratori per periodi multipli di 5 minuti. Estremamente ingegnoso il metodo con il quale il Dott. Bert riesce a misurare i volumi d’aria: fece costruire un “contatore a gas” con il quale, tramite diversi quadranti e strumenti, si poteva stimare il volume d’aria che attraversava l’apparecchio.
Siamo nel 1861 e questi studi, ricerche e reali test sulle persone porteranno allo sviluppo della ossigenoterapia iperbarica (OTI) sviluppandola fino ai giorni nostri.
Tutto questo per ottenere basi e ricerche scientifiche, teoriche e sperimentali indirizzate appunto all’approfondimento dell’azione farmacologia dell’ossigeno, delle indicazioni terapeutiche sempre più precise, della tecnologia e della sicurezza degli impianti.
Fonte dati gentilmente concessa dalla HDS Italia nella persona di Faustolo Rambelli, socio fondatore
Stefano Agnini
Staff tecnico camere iperbariche
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