Salve dottore, ho da poco intrapreso la meravigliosa esperienza della subacquea con il primo grado del corso fipsas; essendo amante dello snorkeling e avendo visto le più belle barriere coralline del mondo, ho deciso di passare appunto ad uno step successivo.
Fin da subito ho riscontrato una immediata e dolce compensazione con l’orecchio destro, invece per l’orecchio sinistro la compensazione è risultata sempre successiva al destro, ma con più sforzo.
Devo ammettere che le mie prove in acqua col gruppo ara sono state al momento 3 fino ad un massimo di 4 metri.
Dopo l’ultima immersione ho avuto nei giorni successivi un lieve dolore, solo di giorno e mai di notte, all’orecchio sinistro, proprio quello che ha il problema.
Fortunatamente tutto è passato in 2 settimane e ora sono pronto a continuare il corso procedendo gradualmente verso profondità più elevate.
La mia paura adesso è quella di subire nuovamente un altro barotrauma, con un’ altra immersione.
Conoscendomi non ho nessuna intenzione di mollare, per me è diventato un obiettivo, ma cerco dei consigli utili per risolvere il problema.
Credo, ma è solo una mia impressione, che la causa di questi problemi sia il muco, in quanto facendo delle prove a casa di compensazione a secco ci sono mattine in cui riesco a compensare, naturalmente prima il destro e poi il sinistro chinando il collo verso destra, e altri giorni in cui devo spingere molto forte, al punto che mi gira la testa.
Mi chiedo se posso usare soluzioni saline per il naso o antimucolitici, ma non so se possano essere davvero efficaci e soprattutto vorrei capire come e quando vanno utilizzati, perché non voglio assuefarmi a questi farmaci.
Sta diventando sinceramente quasi una ossessione perché ho paura di dover abbandonare fin da subito il mio sogno, quello di esplorare il mare.
Attendo suo consigli e la ringrazio in anticipo per la sua risposta.
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Risponde il Direttore Sanitario del Centro Iperbarico di Bologna, dott. Ferruccio Di Donato
Laurea in Medicina e Chirurgia Università di Bologna
Specializzazione in Medicina del Nuoto e delle attività subacquee – istituto di fisiologia umana Università di Chieti
Ordine Dei Medici di Bologna N° 11812
Buon giorno Lillo,
non credo che tu debba preoccuparti troppo di non riuscire a compensare, perché, sono certo che ce la farai senza problemi.
In primo luogo, ricorda che quando ci si immerge con l’autorespiratore le maggiori difficoltà a compensare compaiono nei primissimi metri della discesa; fatti quelli, dopo è tutto più semplice.
Poi, sappi che nella stragrande maggioranza dei casi, i problemi come quello di cui mi racconti si presentano perché si commettono errori nell’effettuare la compensazione. L’errore più frequente è compensare in ritardo, ovvero scendere, anche di poco, troppo in basso prima di tentare la manovra di compensazione che, a quel punto sarà difficoltosa e dolorosa.
Entrando sul piano clinico, la compensazione asimmetrica, ovvero avere un orecchio che compensa prima e meglio dell’altro, non è necessariamente un problema. Il problema c’è quando un orecchio non risponde alla manovra di compensazione effettuata con tecnica corretta e al momento opportuno.
I consigli:
– rivedi con il tuo istruttore le manovre di compensazione e le modalità per effettuarle correttamente, magari scendendo lungo una cima per agevolarti nell’assetto;
– impara il Marcante – Odaglia, perché è una manovra molto efficace che ti consentirà di acquisire consapevolezza riguardo alla compensazione;
– fai una visita otorinolaringoiatra con rinoscopia e timpanogramma per escludere che ci siano problemi clinici, anche di poco conto, che possano interferire con la compensazione;
– fai lavaggi del naso, tutti i giorni mattino e sera, con soluzione fisiologica (l’acqua delle flebo) e non usare farmaci se non su prescrizione medica.
– Non forzare la compensazione a secco fino a fari girare la testa, è inutile e dannoso.
Se hai altri dubbi, rimango a tua disposizione.
Buone immersioni!
Ferruccio Di Donato
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