Numerose sono le indicazioni terapeutiche dell’ossigenoterapia iperbarica (OTI) nei percorsi in urgenza ed emergenza per il trattamento di gravi traumi. In particolare, a seguito di eventi traumatici si può verificare mortificazione dei tessuti molli e dell’osso con zone più o meno estese di ipossia e possibile associazione di danno vascolare e sindrome compartimentale. A complicare ulteriormente il quadro clinico può verificarsi, inoltre, un processo flogistico/infettivo.
La valutazione della criticità del quadro clinico necessita, ovviamente, di un approccio multidisciplinare. Va verificata la clinica, la dinamica del trauma, la diagnostica per immagini, gli esami di laboratori ed eventuali tamponi eseguiti sulla lesione (se presente). Non ultima, in ordine di importanza, è la valutazione sulla trasportabilità dell’infortunato/a.
A supporto dell’inquadramento diagnostico esistono varie classificazioni, come quella di Gustilo o quella MESS (acronimo di Mangled Extremities Severity Score). In entrambi i casi viene valutata, tramite numerosi parametri, la natura del trauma, il grado di ischemia e/o di shock, l’età e la presenza di comorbilità, la gravità e la prognosi del trauma.
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Quali sono le indicazioni mediche sull’uso dell’OTI per i traumi complessi?
Le indicazioni della SIMSI (Società Italiana di Medicina Iperbarica e Subacquea) e i protocolli Ministeriali prevedono, in associazione alle altre terapie chirurgiche e farmacologie mandatorie, un ciclo di ossigenoterapia iperbarica in regime di emergenza/urgenza:
- per i pazienti con score MESS > 7, in tutti i pazienti.
- per i pazienti con score MESS > 6 nei pazienti con associato diabete mellito, malattie vascolari periferiche e collagenopatie.
Questo ciclo può prevedere 12/15 sedute OTI a frequenza biquotidiana nei primi 2/3 giorni. Essa ha come obiettivi:
- la riduzione del rischio di perdita d’arto;
- l’azione battericida e batteriostatica;
- Il miglioramento della perfusione e del trofismo dell’arto interessato dal trauma tramite le azioni vasculogeniche di OTI.
Per questi pazienti, nonostante la grave situazione mondiale abbia imposto massima attenzione e tutela, sono sempre state erogate le prestazioni di OTI in regime di urgenza ed emergenza. Così, abbiamo fornito ai medici specialisti che li hanno in cura un ulteriore strumento terapeutico di comprovata efficacia, in grado di migliorare la prognosi e la qualità della vita.
Dott. Luigi Santarella
Laurea in Medicina e Chirurgia Università di Bologna,
Master di II° livello in Medicina Subacquea e Iperbarica
Ordine Dei Medici di Ravenna N° 3151
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