Quante volte, assaliti da un forte dubbio, ci ritroviamo a tirare fuori lo smartphone per fare una ricerca online?
Sono sempre di più gli italiani che si rivolgono ad internet per fugare i loro dubbi: è un’abitudine sempre più frequente, che coinvolge tutti, nativi digitali e non, qualunque sia l’argomento. Per quanto riguarda la sanità sono tantissime le persone che si rivolgono al web ed è importante muoversi con cautela e affidarsi sempre a professionisti del settore sia online che offline.
Ma siamo realmente capaci di individuare le fonti attendibili da quelle che non lo sono?
Le fake news hanno ormai invaso la nostra quotidianità. Uno studio condotto dal Censis dal titolo “L’evoluzione del rapporto con la salute e il farmaco nella società italiana – Il valore socio-economico dell’automedicazione”, ci rivela che sono 49 milioni gli italiani che quotidianamente soffrono di piccoli disturbi e che 15 milioni di loro, in questi casi, si rivolgono alla rete per la ricerca di informazioni.
Di questi 15 milioni, circa la metà, 8.8 milioni, sono stati vittime di fake news, in particolare 3,5 milioni sono genitori che si sono imbattuti in indicazioni mediche sbagliate alla ricerca di rimedì fai-da-te per i loro problemi di salute o per quelli dei loro figli.
Ma dove si ricercano le informazioni online?
Solo il 6% degli italiani consulta siti istituzionali con informazioni scientifiche, il 17% consulta siti generici e il 2,4% si rivolge ai social network.
La percentuale di chi usa autonomamente il web per ricerche mediche aumenta fra i più giovani, i millennials, dove sale al 36,9%.
La digitalizzazione ha permesso a chiunque abbia una connessione, di accedere a un’infinita quantità di informazioni sugli argomenti più disparati: grazie a questa connessione termini complicati, poco sentiti e difficili da pronunciare sono diventati comprensibili e alla portata di tutti.
Bisogna stare però molto attenti: proprio i social network sono l’ambiente ideale per la diffusione immediata e virale delle bufale 2.0, dove manca maggiormente la presenza di un esperto di settore. Una comunicazione corretta e l’educazione alle scelte di salute sono gli elementi fondamentali per una piena consapevolezza delle proprie ricerche, evitando di cadere nelle “bufale della rete”.
Dobbiamo riconoscere, in fondo, un profondo cambiamento del rapporto medico – paziente perché se prima il medico svolgeva la sua attività solo in ambulatorio, ora mette a disposizione le sue conoscenze per il dialogo con i pazienti attraverso social, blog e siti specializzati, come quello del Centro Iperbarico.
Nel nostro blog, infatti, i pazienti hanno la possibilità di chiedere informazioni e di confrontarsi con medici esperti nell’ambito delle cure con ossigenoterapia iperbarica e tutte le sue applicazioni.
Ogni giorno cerchiamo di rispondere professionalmente a tutte le richieste che arrivano attraverso il blog o i social, per aiutare a comprendere meglio il quadro clinico generale per capire quale potrebbe essere la cura migliore per voi!
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