Oggi vi raccontiamo di Claudio e della sua esperienza al Centro Iperbarico di Bologna.
Claudio è un giovane che ama il calcio, è un amore forte, viscerale, di quelli che ti fanno passare ore e ore sul campo a calciare senza sosta quel pallone per migliorare la tecnica, essere pronto contro ogni avversario e non c’è mai abbastanza sudore e non sono mai abbastanza i lividi sulle ginocchia.
Per Claudio il calcio è qualcosa di più di un semplice sport e dopo anni di sacrifici per coltivare la sua passione è diventato un “vero” centrocampista: che soddisfazione giocare prima in alcune squadre delle serie D e poi, pian piano arrivare al campionato australiano in una squadra prestigiosa che lo ha scelto e crede in lui.
Ma ad un certo punto arriva la sfortuna: lo scorso anno, l’11 luglio, dopo uno scontro con un avversario durante una partita si storce la caviglia sinistra. I medici dicono che si tratta di un “trauma contusivo/distorsivo della caviglia con infrazione astragalo”, che è un osso del piede molto importante per la mobilità.
Claudio teme che il suo sogno sia infranto, crede di non poter più tornare sul campo di gioco ma decide di provarci, di darsi da fare: non ha niente da perdere, tanto vale provare con le cure.
Dopo aver fatto moltissima terapia fisiatrica prova anche quella strumentale: la magnetoterapia e la tecar, un genere di fisioterapia rivoluzionaria nella patologia traumatologica che viene utilizzata in particolare proprio negli sportivi. Ma le cose non vanno bene, la risonanza magnetica descrive un quadro di “edema spongioso post traumatico da iniziale osteonecrosi”, un accumulo di liquidi nella parte interessata dal trauma che stava iniziando a diventare osteonecrosi: insomma nessun miglioramento rispetto alla situazione iniziale.
Lo sconforto iniziale di Claudio continuava a crescere anziché diminuire, l’incidente è arrivato proprio nel momento sbagliato e l’ingaggio australiano è a rischio.
Il suo medico però gli propone di evitare un intervento chirurgico a cui avrebbe seguito una nuova lunga riabilitazione e gli consiglia di informarsi sull’ossigenoterapia iperbarica: ha letto di altre storie come la sua che si sono risolte positivamente e potrebbe essere davvero la svolta di questa lunga e difficile vicenda.
Claudio inizia subito una ricerca in internet e trova molte informazioni sulla terapia iperbarica per questo genere di cure.
Decide di provare anche questa: non si sa mai, per alcuni è stata una cura quasi miracolosa, forse questa volta avrà un po’ di fortuna anche lui.
Dopo la visita iniziale al Centro Iperbarico di Bologna, i medici gli consigliano di intraprendere un ciclo di 30 sedute di ossigenoterapia iperbarica, in accordo con il suo ortopedico.
Claudio ha iniziato da poco la sua terapia e noi teniamo le dita incrociate per lui: è passato quasi un anno da quel brutto scontro sul campo di gioco, gli auguriamo che quest’anno possa invece festeggiare i primi miglioramenti.
Siamo con te, campione!
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