Francesca lotta duramente contro la fibromialgia: cosa fare?
Buon giorno dottore ,
Mi chiamo Francesca, ho 51 anni, da almeno 30 sono in lotta contro il “mostro” della Fibromialgia, ho fatto tutto quello che potevo in termini terapeutici, ( tranne rallentare il mio ritmo di vita il quale dicono che sia determinante.
Ho solamente (complice la matura età) imparato ad accettare e stabilire una scala delle priorità. Ma la mia vita è cambiata.
Ciò ovviamente non è sufficiente, la sofferenza in momenti di “picco” è indescrivibile, appunto per questo, se c’è una ultima speranza voglio assolutamente provarla.
Mi dica cosa devo fare, la prego, le scrivo in un periodo di forte acuirsi del dolore, e gli impegni quotidiani sono diventati dei macigni sempre più faticosi… Sono pronta fare di tutto , non posso non voglio arrendermi…
Grazie dottore.
Francesca
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Risponde il Direttore Sanitario del Centro Iperbarico di Bologna, dott. Ferruccio Di Donato
Laurea in Medicina e Chirurgia Università di Bologna
Specializzazione in Medicina del Nuoto e delle attività subacquee – istituto di fisiologia umana Università di Chieti
Ordine Dei Medici di Bologna N° 11812
Buongiorno Francesca,
da quando ho cominciato ad occuparmi delle persone affette da fibromialgia ho imparato a comprendere quanto grande sia la sofferenza che questa malattia, “il mostro”, causa in chi ne è affetto.
Dall’articolo dell’università di Tel Aviv e dalla nostra iniziale esperienza sul campo, credo si possa cominciare a nutrire la speranza che finalmente qualcosa si possa fare per migliorare la vita dei pazienti fibromialgici.
La terapia in camera iperbarica per il trattamento della fibromialgia prevede un ciclo di 40 sedute da effettuare con frequenza quotidiana, 5 volte alla settimana. Prima di iniziare la terapia è necessario sottoporsi ad una visita specialistica iperbarica per l’accertamento della patologia da trattare e per escludere la presenza di controindicazioni cliniche all’iperbarismo e all’ossigenoterapia.
Per l’accesso alla terapia iperbarica è necessario che la diagnosi di fibromialgia sia stata formulata in ambiente specialistico (reumatologico o neurologico) per evitare errori diagnostici che potrebbero portare a fare terapie non utili.
Durante il primo incontro prendiamo visione della documentazione sanitaria del paziente, effettuiamo una visita per la rilevazione dei tender point e compiliamo un questionario di visualizzazione analogica dei sintomi che affliggono le persone fibromialgiche.
Questa visita medica viene ripetuta ai controlli in corso di terapia e al termine del ciclo terapeutico per monitorare l’evoluzione della sintomatologia e i miglioramenti ottenuti.
Da quest’anno abbiamo avviato una proficua collaborazione con la Medicina nucleare dell’Ospedale Umberto I° di Roma, dove è possibile effettuare la SPECT cerebrale a monitoraggio del trattamento terapeutico.
Poiché nel suo caso mi ha detto solamente che la malattia la affligge da 30 anni senza però averla fermata, la invito a contattarci anche telefonicamente al numero della nostra segreteria (051 6061240): potremmo fornirle ulteriori informazioni per comprendere le modalità di trattamento e discutere di eventuali problematiche logistiche e organizzative correlate.
Complimenti per la forza che dimostra combattendo, da 30 anni, con il “mostro”.
Saluti
Dott. Ferruccio Di Donato
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