Osteocondrite dissecante al ginocchio: l’OTI può migliorare la sua condizione?
Buongiorno gentili Dottori,
a mia figlia è stata diagnosticata osteocondrite dissecante al ginocchio sinistro documentata da RMN effettuata a fine aprile 2016 (con frammento in sede), con dolore all’articolazione comparso a gennaio 2016 nella pratica di pallavolo agonistica. Durante l’estate 2016 ha effettuato rinforzo muscolare in scarico più magnetoterapia e ha praticato l’attività agonistica nella stagione 2016/2017 gestendo il dolore.
A luglio 2017 ha eseguito RMN con contrasto che ha evidenziato peggioramento con piccola fessurazione della cartilagine e con frammento sempre in sede.
E’ stata operata il 13 settembre per fissare il frammento con 2 viti non riassorbibili ed è stata consigliata magnetoterapia.
Volevo gentilmente chiedervi se, in questi casi, la OTI sia una terapia che può velocizzare e/o ripristinare la vascolarizzazione del frammento, o se quest’ultimo sia irrimediabilmente necrotico e irrecuperabile.
Vi ringrazio in anticipo e vi auguro una buona giornata.
Cordiali saluti
Aldo Rampazzo
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Risponde il dott. Luigi Santarella,
Laurea in Medicina e Chirurgia Università di Bologna,
Master di II° livello in Medicina Subacquea ed Iperbarica
Ordine Dei Medici di Ravenna N° 3151
Buongiorno caro Aldo,
Grazie per la stima e l’attenzione.
Risulta sempre difficile dare un consiglio in quadri cosi delicati e complessi avendo a
disposizione i soli dati che ci invia.
L’ossigenoterapia iperbarica (OTI) è universalmente riconosciuta per le sue azioni
stimolanti la vascolarizzazione (neoangiogenesi e vasculogenesi), l’azione
antinfiammatoria e lo stimolo all’ossificazione.
Viene da se che tutti questi elementi, sulla carta, dimostrano che l’OTI sarebbe utile nel
quadro complesso di sua figlia.
Uso il condizionale perché il percorso diagnostico terapeutico che sua figlia deve
proseguire necessita di un approccio plurispecialistico, è infatti tramite la collaborazione
fra ortopedici, fisiatri e medici iperbarici che è possibile stabilire l’appropriatezza e l’utilità
dell’OTI.
Il mio consiglio quindi è di fare riferimento agli specialisti ortopedici/fisiatri che hanno in
carico sua figlia e valutare insieme a loro e agli specialisti iperbarici di sua fiducia, o noi se
vorrà, l’opportunità di inserire l’OTI nel percorso terapeutico ove collegialmente ritenuto
utile ed appropriato.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento,
Dott. Luigi Santarella
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