La situazione di pandemia che stiamo vivendo ha cambiato molti aspetti della nostra quotidianità: lavorativi, sociali e familiari. Ognuno di noi si è trovato di fronte a restrizioni e nuovi modi di affrontare ciò che lo circonda. Tanti sono stati gli aspetti controversi di questa vicenda, la salute in primis. Se da un lato tutti i cambiamenti e le restrizioni sono stati istituiti per salvaguardare la nostra salute, proteggendoci dal rischio di contagio dal COVID-19, dall’altro lato i medici e le Strutture sanitarie si sono ritrovati a dover decidere quali indagini e quali trattamenti potessero essere differibili con altri rischi per la salute dei pazienti (ad esempio mancate diagnosi, cronicizzazione o riacutizzazione di alcune patologie).
In questo scenario è iniziata la mia collaborazione con il Centro Iperbarico di Bologna. Sono un medico specialista in Audiologia e Foniatria e negli ultimi mesi ho cominciato ad avvicinarmi all’ossigenoterapia iperbarica come operatrice che accompagna i pazienti all’interno della camera durante le sedute di terapia. Le patologie che portano i pazienti a dover effettuare questo tipo di terapia sono innumerevoli, con protocolli di attuazione molto diversi. Il numero di sedute è stabilito in relazione alla diagnosi di ammissione e al giudizio clinico del medico che effettua la prima visita al paziente. Un importante aspetto da considerare relativamente a questo momento storico è la necessità di avere una continuità di trattamento al fine di garantire l’efficacia terapeutica.
In questi mesi ho assistito a modifiche delle modalità di erogazione del Servizio al fine di poter trattare in sicurezza pazienti affetti da patologie che necessitavano in maniera indifferibile della terapia, come da indicazioni delle autorità competenti e delle società scientifiche.
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Ipoacusie improvvise e l’importanza del trattamento immediato
In particolare vorrei dedicare queste righe alla descrizione di una condizione patologica che viene trattata al Centro Iperbarico e che, per interesse e per formazione, ha stimolato la mia attenzione: l’ipoacusia improvvisa. L’ipoacusia improvvisa è una delle poche urgenze audiologiche e viene definita come una perdita di udito maggiore o uguale a 30dB su almeno 3 frequenze consecutive, che insorge in un lasso di tempo di 72 ore. Le cause possono essere molteplici, spesso però restano sconosciute.
Se non trattata tempestivamente, questa perdita uditiva rischia di diventare permanente, configurando una vera e propria menomazione fisica che porta con sé un importante disagio comunicativo e psicologico. Inutile sottolineare come nei giovani e nei bambini questo disagio si renda ancora più evidente, uno per tutti l’ambiente scolastico dove il deficit uditivo può comportare difficoltà di ascolto, concentrazione e a seguire di apprendimento.
Proprio in questi mesi sono venuta in contatto con quattro giovani pazienti affetti da questo disturbo che necessitavano di essere presi in carico e di essere trattati immediatamente per scongiurare la persistenza dell’ipoacusia e delle difficoltà correlate. Il protocollo terapeutico di ossigenoterapia iperbarica per i pazienti con ipoacusia improvvisa prevede un ciclo di 10 sedute, eventualmente ripetibile dopo controllo audiometrico.
Ho avuto il piacere di verificare che i quattro giovani pazienti presi in carico hanno sperimentato un buon recupero uditivo. In particolare, un bambino di 9 anni è arrivato con ipoacusia improvvisa sinistra di entità grave, ha ripreso completamente la funzione uditiva dopo poche sedute e oggi sente esattamente come prima del disturbo. Da fuori regione, invece, è giunta una giovane ragazza con un episodio di ipoacusia improvvisa destra di entità profonda e acufene, che in due cicli di trattamento ha progressivamente sperimentato il recupero quasi completo della funzione uditiva e la scomparsa dell’acufene.
I sistemi sensoriali ci permettono di essere in collegamento con l’ambiente che ci circonda; l’udito in particolare garantisce funzioni di allerta, comunicative e sociali. In un contesto di emergenza come quello che stiamo vivendo è importante non perdere di vista gli aspetti essenziali dello stato di salute dei nostri pazienti provvedendo alle cure necessarie e non differibili come quelle che sono state garantite ai quattro giovani pazienti con ipoacusia improvvisa presso il Centro Iperbarico di Bologna e che hanno contribuito al loro recupero uditivo.
Dott.ssa Lisa Gamberini
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