Abbiamo sottoposto a terapia iperbarica un paziente assai particolare. Particolare perché la patologia si è manifestata nei mesi immediatamente successivi a un delicato intervento all’orecchio medio, la stapedotomia, che consiste nell’applicazione di una microprotesi che va a sostituirsi alla sovrastruttura di uno degli ossicini della catena ossiculare (la staffa) al fine di ristabilirne la motilità.
Questa condizione è lo spauracchio di ogni medico iperbarico, perché in caso di barotrauma si potrebbe spostare la protesi appena impiantata vanificando il delicato intervento; si noti che alle persone che hanno subito la stapedotomia viene vietato il volo aereo per diversi mesi e si raccomanda molta attenzione anche quando si starnutisce.
Noi siamo convinti che, in casi selezionati, sia possibile eseguire terapia iperbarica senza inconvenienti anche a seguito di un intervento di tale genere, a patto di poter contare su una compensazione efficiente e tempestiva, durante la compressione della camera iperbarica.
Al Centro Iperbarico di Bologna, quando è necessario trattare un paziente recentemente operato di stapedotomia procediamo, in primo luogo, valutando la funzionalità tubarica poi, se tutto è a posto, istruiamo il paziente riguardo alla compensazione secondo regole dedicate a questa situazione del tutto eccezionale.
In camera iperbarica egli dovrà compensare con le sole manovre di movimento, evitando la manovra di Valsalva.
Le manovre di movimento sono i movimenti mandibolari (la mandibola si abbassa ritmicamente in maniera pressoché continua durante la compressione) la deglutizione di piccoli sorsi d’acqua che può essere effettuata anche a naso chiuso per renderla più efficace (manovra di Toymbee).
L’operatore interno segue con la massima attenzione il Paziente durante la compressione, specialmente nei primi minuti, per cogliere all’esordio eventuali problematiche che richiederebbero l’interruzione della compressione.
Per amor di sintesi, riassumiamo gli ingredienti per una compensazione sicura ed efficace:
- selezione del paziente (OTI deve essere motivata e la persona deve essere collaborativa)
- valutazione clinico strumentale della funzionalità tubarica;
- addestramento alla compensazione con manovre di movimento e ricerca di feed back positivo;
- sorveglianza scrupolosa in camera iperbarica durante tutte le sedute di terapia.
Anche questa volta il nostro paziente particolare ha completato il ciclo terapeutico senza alcun inconveniente regalandoci la soddisfazione di aver fatto bene il nostro lavoro.
Dott. Ferruccio Di Donato
Laurea in Medicina e Chirurgia Università di Bologna
Specializzazione in Medicina del Nuoto e delle attività subacquee – istituto di fisiologia umana Università di Chieti
Ordine Dei Medici di Bologna N° 11812
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