Buonasera,
Verso il 10 luglio 2018, dopo un viaggio di 600 km in autostrada da dove risiedo sino a Sanremo, all’arrivo a metà pomeriggio mi sento un po’ più frastornato del solito (faccio questo viaggio circa ogni mese e mezzo con intervallo di una settimana tra andata e ritorno) e avverto orecchio destro tappato e un leggero fastidio all’interno come una come una piccola elica che gira.
Dormo e il giorno dopo non ho più fastidio, che si ripresenta in modo molto più leggero una settimana dopo il termine del viaggio di ritorno. Dopo una dormita non sento più niente.
Ad agosto vado in montagna (900/1.000 metri circa) una decina di giorni e non ho problemi. Al ritorno dalla montagna il 17 agosto 2018, a causa probabilmente dell’aria condizionata in auto, mi viene un raffreddore e dopo qualche giorno vado in piscina all’aperto con mia figlia di 5 anni e mezzo.
La sera avverto orecchio destro tappato, vado dal medico che mi prescrive delle gocce che uso per una settimana e le cose un po’ migliorano.
A fine agosto un otorino mi visita e dice che ho avuto una rinite che è in via di superamento e mi prescrive uno spray oleoso per proteggere le mucose.
Passano altri dieci giorni e sto abbastanza bene. Verso metà settembre 2018 dalla parte dell’orecchio sinistro comincio ad avvertire un acufene con un rumore tipo un “compressore” o tipo quello che si avverte quando si è dentro una aereo in volo, mentre l’orecchio destro si mantiene poco otturato o libero, ma in sottofondo spesso c’è un fischio.
Torno dall’otorino precedente e mi dice di aspettare perché essendoci di mezzo le tube di Eustachio ci vuole un po’ di tempo perché il tutto si stabilizzi. A fine settembre vado da un secondo otorino che conferma la prima diagnosi, aggiungendo che la membrana timpanica dell’orecchio sinistro è opacata e retratta (ma poco mi dice a voce) e che ho una ipertrofia (lieve mi dice a voce) della code dei turbinati e mi prescrive una cura perché ha rilevato laringite da reflusso e tra alcuni mesi vuole fare un Breath Test e un nuovo controllo ORL.
L’8 ottobre vado da un terzo otorino che conferma le diagnosi precedenti dicendomi che secondo lui la membrana timpanica non è opacata né retratta e non mi prescrive niente. Esami Audiometrici e Timpanometria sono risultati normali (in effetti non ho mai avuto la sensazione di calo dell’udito). Tutti e tre mi hanno detto che non mi prescrivevano alcuna terapia perché l’infiammazione era o scomparsa o in fase di regressione e che il disturbo si sarebbe risolto “spontaneamente”, ma fino ad oggi non è andata così.
In questi ultimi 15 giorni forse c’è stato un lieve miglioramento nel senso di una minore intensità del fenomeno che comunque rimane. Di giorno con i rumori ambientali si avverte poco, ma quando si è da soli in ufficio o la sera prima di dormire si avverte di più, naturalmente.
Riesco a dormire abbastanza tra alti e bassi, qualche notte bene altre meno quando l’intensità è un po’ più alta. Da quando ho avvertito l’acufene (un mese e mezzo ormai) due o tre volte al pomeriggio ho anche avuto un po’ di lieve “sbandamento” alla testa.
Su internet ho letto della terapia iperbarica e ho trovato il vostro sito e ho deciso di scrivervi per vedere se, in base alle informazioni che vi ho dato, potete darmi un vostro punto di vista su una possibile utilità di questa terapia a un caso come il mio. Mi scuso per essermi così dilungato, ma ho cercato di essere il più preciso possibile.
Vi ringrazio per la vostra pazienza e attenzione e vi invio i miei migliori saluti.
Sergio
Risponde il Direttore Sanitario del Centro Iperbarico di Bologna, dott. Ferruccio Di Donato
Laurea in Medicina e Chirurgia Università di Bologna
Specializzazione in Medicina del Nuoto e delle attività subacquee – istituto di fisiologia umana Università di Chieti
Ordine Dei Medici di Bologna N° 11812
Buongiorno Sergio,
la Tua lunga descrizione, altro non è che la descrizione della comparsa di un fastidioso acufene.
Di norma, l’acufene è un sintomo sine meteria, ovvero non cagionato da condizioni evidenziabili e rimuovibili e non ha una terapia di comprovata efficacia.
In caso di acufene di recente insorgenza, a completamento diagnostico, è consigliabile effettuare, senza urgenza, la risonanza magnetica dell’angolo ponto-cerebellare, per escludere la rara evenienza del neurinoma dell’acustico.
Per gli acufeni cronicizzati non esistono terapie di comprovata efficacia e ciò vale anche la terapia iperbarica. Qualche risultato favorevole lo riportiamo nel trattamento in fase acuta o sub acuta, ovvero entro i primi mesi dall’insorgenza.
Il trattamento che effettuiamo a Bologna è lo stesso di quello dell’ipoacusia improvvisa, che prevede da 10 a 20 sedute di terapia.
Nel caso che tu decidessi di voler effettuare OTI, occorrerebbe sottoporti ad una visita con il medico del Centro per accertare la diagnosi, prendendo visione della documentazione ORL di cui disponi ed escludere qualsiasi controindicazione all’iperbarismo e alla ossigeno terapia.
Spero di essere stato esaustivo; in caso contrario non esitare a contattarmi telefonicamente
Saluti
Ferruccio Di Donato
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