Condrite e necrosi alla cartilagine del ginocchio: Claudio potrà migliorare grazie alla terapia iperbarica
Buongiorno
Gradirei alcune info su come procedere per venire nel vostro Centro.
Premesso che soffro di condrite e necrosi alla cartilagine del ginocchio.
Volevo sapere se è una terapia passata da USL o a pagamento, se necessita, qualora dovessi venire per visita, una risonanza magnetica recente.
Grazie
Claudio
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Risponde la dott.ssa Alessandra Morelli
Laurea in Medicina e Chirurgia Università di Bologna
Specializzazione in Chirurgia Generale Università di Bologna
Ordine Dei Medici di Bologna N° 15985
Buongiorno Claudio,
grazie per la fiducia. Mi dispiace che lei abbia questo problema, che immagino possa avere un impatto piuttosto negativo sulla sua vita quotidiana.
Per inquadrare nel modo giusto la sua condizione, mi occorrerebbe valutare le immagini ed i referti delle indagini radiologiche sinora svolte. Di certo, una risonanza magnetica recente è l’esame più indicato per chiarire un dubbio che le sue parole mi lasciano: ha avuto una diagnosi di condrite isolata o piuttosto di osteocondrite (sofferenza della cartilagine e dell’osso sottostante)?
L’osteocondrite è una situazione particolare, che si può verificare a livello dei condili femorali (ovvero la parte del femore che si articola con la tibia, nel ginocchio), per cause tuttora ignote.
Fra le ipotesi sinora formulate, ricordo quella che il focolaio di osteocondrite possa derivare dal deficit di ossificazione di una piccola area di condilo. Questo rende instabile la sede fino a metterla a rischio di distacco per traumatismi anche poco significativi, ma ripetuti (osteocondrite dissecante).
In caso di conferma del coinvolgimento dell’osso, si può considerare l’utilità dell’ossigenoterapia iperbarica. Questa terapia è supportata dal Servizio Sanitario Nazionale se c’è riscontro di osteonecrosi alla risonanza magnetica.
L’osteonecrosi viene trattata con un ciclo iniziale da 50 sedute a cadenza quotidiana (tranne sabato e domenica). Quindi, se la risonanza rileva un miglioramento, si completa il protocollo con altre 40 sedute. Se dal punto di vista radiologico, c’è la regressione completa del focolaio, la terapia può considerarsi terminata a 50 sedute.
Occorre che durante il percorso il paziente venga seguito da un’ortopedico esperto della malattia: lo specialista può interpretare i suoi sintomi e le immagini radiologiche per valutare gli effetti della terapia.
Per quanto riguarda la patologia degenerativa della cartilagine in senso stretto, sinora esistono delle evidenze solo sperimentali sull’impiego della camera iperbarica. Questo non è sufficiente per il trattamento di pazienti con fine curativo.
Come forse starà già facendo, le raccomando sia di tenere l’arto in scarico sia di mantenere l’attività fisica frequentando una piscina, se possibile, in ambiente dedicato alla riabilitazione.
Se vorrà prenotare una visita presso il nostro Centro, può contattare il numero 051/6061240 o l’indirizzo e-mail scrivici@iperbaricobologna.it saremo felici di poterla aiutare con la speranza di vederla in salute quanto prima.
Spero di avere l’occasione di poter essere più esaustiva vedendo i suoi esami.
A presto,
Dott.ssa Alessandra Morelli
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