Nella pratica clinica ORL, il paziente affetto da anosmia (perdita dell’olfatto) non è certo una novità.
I casi di rinite associati ad anosmia sono da sempre molto frequenti. In questi ultimi 12 mesi però il numero di pazienti che giungono alla nostra osservazione per anosmia ha avuto un incremento.
Si tratta per lo più di pazienti che hanno contratto l’infezione da COVID-19. L’anosmia in questi casi può essere un sintomo precoce di infezione da Covid ma anche una sequela post-Covid isolata o associata ad altri sintomi, quali:
- astenia marcata
- fatica muscolare
- ansia
- depressione dell’umore
- insonnia
- affanno
- tachicardia.
Questo corteo sintomatologico, spesso si protrae per mesi dopo la guarigione clinica e caratterizza la denominata sindrome post-Covid.
Dai dati in letteratura si evince che circa il 60% dei pazienti con diagnosi di Covid-19 perde completamente l‘olfatto e una percentuale più alta soffre di un certo grado di alterazione del gusto (ageusia e disgeusia).
Ma che cosa succede alle cellule olfattive durante l’infezione virale da Covid 19?
Ricordiamo molto schematicamente che l’anosmia può essere distinta in un tipo trasmissivo e in un tipo neurosensoriale.
La forma di tipo trasmissivo è provocata semplicemente dall’ostruzione delle fosse nasali creata dall’edema della mucosa nasale infiammata, che rende impossibile alle molecole odorose di stimolare l’epitelio olfattivo.
La forma di tipo neurosensoriale invece è causata da una vera e propria lesione neuronale ed è tipica dell’anosmia da infezione Covid-19.
Il virus Sars-COV-2, secondo studi recenti penetrerebbe nelle cellule olfattive attraverso i recettori ACE-2 danneggiandole. Da qui, risalendo la via nervosa fino ai centri orbitali frontali, si propagherebbe all’insula, sede del centro del gusto strettamente interconnesso, provocando ulteriore danno e conseguente ageusia.
Ma quanto durano i deficit sensitivi anosmia e ageusia?
Entro un mese dall’esordio, circa la metà dei pazienti recupera completamente, mentre un 10% non migliora. Negli altri casi il recupero della funzione è parziale oppure riprende con distorsioni della percezione. Odori e sapori un tempo gradevoli diventano disgustosi (parosmia e disgeusia).
Quali strumenti terapeutici abbiamo a disposizione per l’anosmia?
La forma trasmissiva è facilmente correggibile con un semplice trattamento farmacologico antinfiammatorio e decongestionante, che risolvendo l’edema della mucosa nasale ripristina la funzione olfattiva.
Per la forma neurosensoriale invece non esistono cure sicuramente efficaci. Solitamente, tralasciando il cosiddetto “training olfattivo “ comunque utile, non si può fare altro che attendere il recupero spontaneo che però non avviene nella totalità dei casi.
A nostro avviso, uno strumento terapeutico utile per trattare questi casi di mancato recupero dell’olfatto, è l’ossigeno-terapia-iperbarica (OTI).
Sono noti gli effetti dell’ossigeno iperbarico nel contrastare la flogosi e lo stress ossidativo e nello stimolare la riparazione tissutale. Questo senza dubbio rappresenta un razionale terapeutico per l’utilizzo dell’ossigeno iperbarico nella sindrome post-Covid, volto a contrastare i fenomeni patogenetici alla base della malattia, quali l’iper-infiammazione, l’ipossiemia e il danno cellulare.
Da gennaio di quest’anno, è in corso in Israele un importante studio clinico randomizzato con gruppo di controllo volto a valutare l’efficacia di OTI per il trattamento della sindrome post-Covid. Attendiamo i risultati, e siamo fiduciosi che siano positivi.
Al centro iperbarico di Bologna sono stati trattati alcuni pazienti che riportavano vari sintomi post-covid compresa anosmia e disgeusia, a distanza di mesi dalla guarigione clinica.
I pazienti sono stati sottoposti a 7 sedute di OTI e hanno tutti riferito una decisa ripresa dell’olfatto e del gusto già dalle primissime sedute. Certamente i pochi casi trattati non permettono di trarre conclusioni definitive, ma sicuramente alla luce dei risultati ottenuti, possiamo dire che la OTI può ragionevolmente essere considerata una efficace terapia per coadiuvare il ripristino della funzione olfattiva e gustativa dopo infezione da covid-19.
Dott. Pierluigi Bosi
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