Trauma da schiacciamento alla gamba, anche in questo la camera iperbarica può essere utile
Salve,
un mio conoscente ha subito un trauma da schiacciamento della gamba destra con ampia perdita di sostanze della faccia mediale della gamba, avrei bisogno di sapere se è il caso di sottoporlo a un ciclo di camera iperbarica.
Resto in attesa di un vostro punto di vista urgentemente
Grazie
Silvia
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Risponde la dott.ssa Alessandra Morelli
Laurea in Medicina e Chirurgia Università di Bologna
Specializzazione in Chirurgia Generale Università di Bologna
Ordine Dei Medici di Bologna N° 15985
Gentile Silvia,
dalle sue righe, per quanto sintetiche, è chiaro che l’evento è stato molto pesante. Pur non conoscendo i dettagli dell’incidente, so bene quanto possano essere estesi sull’arto gli esiti di un trauma del genere.
Non mi dilungo e le propongo senz’altro di ricorrere alla camera iperbarica (una volta escluse eventuali controindicazioni), che avrà un effetto tanto più significativo, quanto prima verrà intrapresa la terapia.
In questo tipo di situazione, è importante che il fondo della lesione venga mantenuto il più possibile irrorato dal sangue e poco contaminato dai batteri, che, il più delle volte, colonizzano stabilmente il sito. Questi sono effetti che l’ossigeno iperbarico può garantire, in associazione a quello che è l’approccio terapeutico più tradizionale (antibiotici e chirurgia). Se la situazione dei vasi è andata compromessa per il trauma, occorrerà, infatti, coinvolgere gli specialisti che se ne occupano (Chirurghi Vascolari), come nel caso vi sia un’infezione non facilmente gestibile dal medico curante (può essere opportuno interpellare un Infettivologo).
Per come mi descrive i fatti, immagino che le sia già stata prospettata la possibilità di un intervento di Chirurgia Plastica. Anche in questo caso, può essere determinante per il risultato finale il pre-condizionamento della ferita con un ciclo di sedute in camera iperbarica.
Una delle azioni più entusiasmanti di questa moderna terapia è, infatti, proprio quella di promuovere i fenomeni di riparazione in traumatismi davvero estremi. Da un punto di vista pratico, ciò può significare che il Chirurgo potrà scegliere un intervento ricostruttivo più “gentile”, con meno sofferenza ed impegno fisico da parte del paziente, proprio perché l’area su cui interverrà, dopo l’ossigenoterapia, si potrà essere ridotta e la perdita di sostanza potrà essere meno profonda.
In ultimo (ma non meno importante), il forte ”innesco” che l’ossigeno dà a questi processi riparativi può consentire un attecchimento di una maggior percentuale del tessuto che il Chirurgo Plastico avrà scelto per integrare la perdita di sostanza. Purtroppo, la possibilità di una perdita di parte di esso viene sempre messa in conto, prima di operare.
Le ricordo che siamo a disposizione per una visita, durante la quale osserveremmo la situazione specifica della gamba e le condizioni generali per proporre il piano terapeutico più adatto.
Può contare sulla nostra esperienza pluriennale nel settore.
Se deciderà di incontrarci, chiami pure la segreteria al numero 051/0544698 per prenotare.
Cordiali Saluti
Dott. Alessandra Morelli
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