Una protesi è l’unica soluzione a una necrosi asettica del femore? Cosa può fare l’ossigeno iperbarico?
Buongiorno dottoressa,
ero un grande appassionato di corsa ma da circa 14 mesi ho dovuto smettere, per un dolore alla gamba destra che mi è venuto durante una corsa.
Il mio medico curante mi ha fatto fare delle lastre al bacino e mi è stata riscontrata una sofferenza alla testa del femore destro con assottigliamento della cartilagine in corrispondenza dell’anca.
Ora cammino poco ma sono attivo e faccio molto nuoto e spinning in palestra.
I medici ortopedici di Milano mi hanno detto che l’unica soluzione per il mio problema è quella di procedere con un’operazione e l’impianto di una protesi.
Ho raccontato la mia situazione a un amico bolognese che ha seguito un ciclo di terapie nella vostra struttura: dopo circa 30 sedute in camera iperbarica ha detto di aver risolto il problema all’anca con un recupero dello spessore della cartilagine e un netto miglioramento dello stato osseo della testa del femore.
Visto il successo del mio conoscente vorrei tentare questa alternativa prima di farmi operare: ho 57 anni e a 17 anni sono già stato operato ad una tibia al Policlinico di Milano, non mi spaventa in sé l’operazione, quel che mi preoccupa è senza dubbio la degenza successiva di circa 6 mesi, non voglio stare fermo troppo tempo.
Spero in un suo consiglio.
Grazie in anticipo.
Cordiali saluti.
Giovanni
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Risponde la dott.ssa Alessandra Morelli
Laurea in Medicina e Chirurgia Università di Bologna
Specializzazione in Chirurgia Generale Università di Bologna
Ordine Dei Medici di Bologna N° 15985
Buongiorno Giovanni,
mi colpisce molto il suo dispiacere per dover interrompere un’attività sportiva che la rilassa e ha un impatto molto positivo sulla salute.
Le faccio i miei complimenti per aver continuato con l’esercizio fisico passando a nuoto e bicicletta, si vede che è una persona forte e determinata.
Il suo problema non è immediatamente chiaro dal punto di vista medico e sarebbe utile studiare la sua documentazione clinica.
Si è sottoposto solo a un esame radiologico convenzionale o anche a una Risonanza Magnetica (RMN)?
Da quel che mi spiega mi viene da pensare si tratti di artrosi, che viene evidenziata in un’immagine Rx, in cui può esserci anche l’assottigliamento della cartilagine di rivestimento dei due versanti ossei dell’articolazione colpita.
Quando un’artrosi è particolarmente avanzata e secondo l’ortopedico può esserci un buon recupero funzionale, si suggerisce un intervento chirurgico per sostituire tutta l’articolazione, o una sua parte, con una protesi.
Sono operazioni chirurgiche fisicamente impegnative, come lei già sa, e nel caso di un giovane bisogna sempre considerare che sarà molto probabile un secondo intervento di sostituzione del materiale perché tende a usurarsi via via negli anni.
Al Centro Iperbarico di Bologna, seguiamo da anni casi di osteonecrosi asettica (cioè non infettiva). L’esame per diagnosticare l’osteonecrosi con affidabilità è la risonanza magnetica, per questo le chiedevo se l’aveva già fatta.
In passato quando un paziente era affetto da questa malattia a un’articolazione, l’unica prospettiva era quella di un intervento di artroprotesi perché i processi degenerativi non si potevano contrastare e portavano via via all’artrosi.
Ora invece, grazie all’ossigenoterapia iperbarica, si può arrestare questa progressione, come dimostrano molti studi scientifici e la nostra stessa esperienza.
Quando la patologia è alle fasi iniziali ci può essere un totale riassorbimento del focolaio di osteonecrosi.
In generale la terapia iperbarica porta inizialmente un miglioramento dei sintomi legati all’infiammazione e pian piano riesce a contenere la degenerazione generale.
Questo può portare al vantaggio di scongiurare, nei casi più lievi, o di rinviare ad età più anziana l’intervento di artroprotesi.
Fin qui, per quanto riguarda l’osteonecrosi.
Per quanto riguarda la cartilagine, invece, credo sia molto improbabile che il suo conoscente abbia avuto recupero dello spessore perché la degenerazione articolare da artrosi non è reversibile e ad ora non ci risulta che l’ossigeno iperbarico sia possa aumentare la formazione di tessuto cartilagineo per riparare una perdita.
Vista la sua situazione le consiglio una visita approfondita per valutare lo stato del suo problema, se vuole fissare un appuntamento al Centro Iperbarico può contattare direttamente la segreteria al numero 051.6061240.
Le consiglio di continuare con nuoto e biciletta, sono attività raccomandabili in una condizione come la sua, perché consentono di lavorare in modo efficace senza esporre al peso corporeo un’articolazione fra femore e bacino sofferente.
Un caro saluto
Dott. Alessandra Morelli
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