Sempre più spesso, qui sul blog riceviamo richieste riguardanti le radiolesioni, in particolare ulcere cutanee e cistiti post attiniche. La lesioni o le cistiti post attiniche sono una conseguenza a carico dei tessuti, che si verifica molto spesso a seguito della radioterapia.
Per approfondire questo argomento abbiamo intervistato il dott. Santarella, del Centro Iperbarico di Bologna.
Dott. Santarella, cosa sono le lesioni post-attiniche?
La radioterapia, nelle sue numerose applicazioni, è un’importantissima opzione nel percorso terapeutico di molte patologie oncologiche; i dati epidemiologici mostrano come circa 600.000 pazienti all’anno negli USA, con nuova diagnosi di patologia oncologica, vengono trattati con radioterapia; di questi fra i 15.000 e i 45.000 vanno incontro nel corso di mesi ed anni a complicazioni legate alla terapia radiante.
Il danno da radioterapia (chiamato anche danno attinico) può essere acuto o insorgere con un ritardo dal trattamento, che può variare da alcuni mesi a molti anni.
Il danno acuto colpisce generalmente le mucose, mentre il danno cronico è prevalentemente a livello vascolare e dei tessuti stromali (tessuti di sostegno agli organi). Sembra che questi processi si sviluppino precocemente, ma la loro sintomatologia, determinata da fibrosi ed endoarteriti, si sviluppa a distanza di tempo.
Ogni tessuto può essere colpito da un danno attinico, ma in generale quelli più coinvolti sono i tessuti che riguardano la parte della testa, del collo, del torace e del bacino (pelvi). I sintomi dipendono dalla parte interessata dal danno, ma purtroppo, influiscono in modo negativo sulla qualità della vita delle persone colpite.
Quelli più frequenti sono:
– a carico dell’apparato urinario: cistiti attiniche,
– a carico del tratto digerente: proctiti attiniche,
– a carico degli organi della testa e del collo: necrosi laringee e mandibolari, danni neurologici,
– a carico della cute: ulcere cutanee e danni alle estremità.
Quando possono manifestarsi questi disturbi?
Purtroppo, come dicevamo, il danno attinico può manifestarsi acutamente o a distanza di tempo e non vi sono indicatori sicuri sulla possibilità di sviluppare questo tipo di problematiche. Inoltre a complicare ulteriormente la situazione, vi è la possibilità che, una volta guarita, vi sia una recidiva della problematica. Anche in questo caso l’OTI (ossigenoterapia iperbarica) ha mostrato di essere efficace e, in caso di peggioramento, si possono prevedere nel percorso terapeutico dei cicli di OTI di richiamo.
Quali sono le cause più frequenti che portano i pazienti al centro iperbarico?
Le patologie più frequenti che portano i nostri pazienti a venire al Centro Iperbarico sono le cistiti attiniche, le proctiti e le ulcere cutanee radio trattate. Abbiamo trattato anche casi di pazienti che riportano osteonecrosi mandibolari. Inoltre, abbiamo anche dei pazienti che hanno eseguito cicli di radioterapia per tumori della testa/collo e che eseguono il ciclo di ossigenoterapia iperbarica come profilassi e consolidamento di procedure odontoiatriche per la prevenzione dell’osteonecrosi/osteomielite mandibolare.
Quali sono i possibili meccanismi che spiegano l’efficacia dell’ossigeno-terapia iperbarica verso questo tipo di lesioni?
Diversi studi dimostrano ampiamente che l’Ossigenoterapia Iperbarica sia una terapia – non invasiva -efficace nel trattamento di queste patologie.
I principali responsabili degli effetti benefici nel danno da radiazione sono: l’induzione alla neovascolarizzazione (cioè alla formazione di nuovi vasi sanguigni), la riduzione del l’infiammazione e della fibrosi nei tessuti compromessi. (UHM 2004, Vol. 31, No. 1 – Current Urology Reports (2018) 19:38.)
In cosa consiste la terapia ad ossigeno iperbarico?
L’OTI è una terapia sistemica che consiste nella respirazione di O2 (ossigeno) 100% o miscele gassose iperossigenate (NITROX) in camera iperbarica con pressione ambiente maggiore di 1,5 ATA con maschera oronasale o altro dispositivo e con sistema a circuito chiuso.
La terapia con ossigeno iperbarico viene somministrata secondo protocolli terapeutici definiti, variabili per numero di sedute e pressione d’esercizio, in funzione della patologia da trattare.
I protocolli che riguardano i danni attinici prevedono rispettivamente dalle 30 alle 50 sedute OTI.
Le sedute si svolgono a frequenza quotidiana dal lunedì al venerdì e la durata di ogni seduta è di 90 minuti.
Queste patologie sono erogate tramite Sistema Sanitario Nazionale?
Si, queste patologie fanno parte delle indicazioni terapeutiche a carico del Sistema Sanitario Nazionale e sono contenute nei Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali Ausl Bologna che fanno proprie le linee guida della Società Italiana di Medicina Subacquea ed Iperbarica (Simsi) e le Circolari e i provvedimenti del Ministero della Salute e degli organi competenti.
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