Sindrome mano-piede: la terapia iperbarica può essere d’aiuto?
Buongiorno Dottoressa,
mi chiamo Livio e ho 69 anni. A febbraio di quest’anno ho subito un importante intervento chirurgico per un carcinoma del colon discendente di grado III. I medici mi hanno spiegato che purtroppo il tumore interessava la parete dell’intestino a tutto spessore e pertanto è stato necessario che mi sottoponessi alla cosiddetta chemioterapia adiuvante. Il farmaco, che assumo a cicli per 2 settimane, intervallate da una settimana di riposo, si chiama Capecitabina. Devo dire che per i primi 3 mesi ho discretamente tollerato la terapia, a parte qualche disturbo gastro-intestinale; nelle ultime settimane però, ho iniziato ad accusare fastidio a livello dei palmi delle mani e delle piante dei piedi, con progressiva desquamazione, comparsa di vesciche, fino alla vera ulcerazione. Devo dire che ciò ha comportato un serio ostacolo allo svolgimento delle mie attività quotidiane, tanto che i sanitari hanno deciso di ridurre il dosaggio del farmaco.
Ora, leggendo altri articoli da voi pubblicati sul vostro blog, mi chiedo se l’ossigenoterapia iperbarica potrebbe in qualche modo aiutarmi, anche perché mi è stato detto che sarebbe opportuno completare il ciclo di chemioterapia con la Capecitabina.
La ringrazio in anticipo per l’attenzione.
Distinti saluti.
Livio
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Risponde la dott. Nadia Franchini,
Laurea in Medicina e Chirurgia Università di Bologna,
Specializzazione in oncologia Università di Bologna
Ordine Dei Medici di Bologna N° 10362
Buongiorno Livio,
quella che lei mi descrive è la cosiddetta sindrome mano-piede, un effetto collaterale non così infrequente della terapia con Capecitabina. Questa si manifesta con distrofia delle unghie e desquamazioni, soprattutto alla pianta dei piedi e agli spazi interdigitali, che possono evolvere in vere e proprie ulcerazioni, a volte molto dolorose. Posso ben capire che tutto questo porti ad un notevole peggioramento della qualità della vita.
L’OTI potrebbe essere utile nel suo caso, in quanto promuove i processi di riparazione tessutale, favorendo la sintesi di collagene, stimola la genesi di nuovi vasi sanguigni ed ha un effetto batteriostatico. Inoltre la posso rassicurare sul fatto che non ha interazioni negative con la chemioterapia in atto.
La invito pertanto a contattarci al più presto, per potere verificare la sua idoneità all’OTI e quindi programmare alcune sedute di terapia.
Mi auguro veramente che potremo aiutarla a superare al meglio questo difficile periodo della sua vita.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Nadia Franchini
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