Oggi ci concentriamo su un altro strumento fondamentale per la sicurezza della camera iperbarica: il temporizzatore
Come vi abbiamo più volte detto la terapia in camera iperbarica ha una durata standard per quanto riguarda la somministrazione dell’ossigeno: ogni paziente respira dalla mascherina oro nasale ossigeno puro, o una miscela iperossigenata, per 3 periodi da 25 minuti ciascuno.
C’è però un momento della terapia in cui la tempistica può variare: la compressione fino a 6 metri.
In questa fase iniziale i pazienti sono soggetti a una grandissima variazione di pressione poiché passano da 1 atmosfera a 2 (quando si arriva a 10 metri di profondità), il salto pressorio è del doppio.
Nella fase successiva, quando si porta la pressione a 2,5 atmosfere, la differenza in proporzione sarà minore e quindi la compensazione sarà più agevole.
Questa parte iniziale della terapia iperbarica è la più difficoltosa in particolare per i pazienti che hanno appena iniziato e che devono ancora apprendere le tecniche di compensazione: il tempo standard di discesa, che è stabilito in 1 metro al minuto, può allungarsi nel caso in cui ci siano problemi di compensazione perché in questi casi è meglio procedere con una discesa più lenta.
Nessuna paura comunque: le difficoltà di compensazione non sono frequenti e l’operatore interno è addestrato a farvele superare facilmente!
Di norma una seduta di terapia iperbarica dura 89 minuti, il tempo è così suddiviso:
– 6 minuti per arrivare a sei metri,
– tre periodi da 25 minuti di inspirazione e respirazione intervallati da due periodi di pausa di tre minuti ciascuno durante i quali il paziente si toglie la maschera e respira la semplice aria,
– infine c’è un periodo che va dalla quota di tre metri a quota zero che dura 2 minuti e porta alla fine della terapia; a questo punto i pazienti possono togliersi la maschera e prepararsi ad uscire.
Tutte queste tempistiche devono essere rispettate al massimo, ad aiutare il tecnico iperbarico in questa cosa entra in gioco uno strumento di importanza fondamentale: il temporizzatore.
Il temporizzatore è avviato quando inizia la terapia, di fatto fa da cronometro del tempo e ha una funzione di avviso impostabile su varie tempistiche.
Come vi abbiamo spiegato al Centro Iperbarico di Bologna si usa un protocollo di 25 minuti e 3 di pausa: a inizio terapia il tecnico fa partire il temporizzatore, dopo 25 minuti lo strumento avvisa della prima pausa e alla fine emetterà un altro avviso per la ripresa della terapia.
Questo per tutti i periodi necessari allo svolgimento della seduta.
È davvero uno strumento di grandissimo aiuto! Semplifica il lavoro del tecnico nella consolle e soprattutto è fondamentale per aumentare la sicurezza a ogni seduta diminuendo al minimo la possibilità che ci sia un errore umano.
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