Dopo aver seguito tutto il percorso attraverso il quale l’aria che respiriamo normalmente nell’atmosfera diventa aria medicale e raggiunge la camera iperbarica, vi portiamo a conoscere più approfonditamente un altro gas fondamentale per la terapia iperbarica.
Il nuovo protagonista sarà l’Ossigeno.
L’ossigeno è un gas che tutti conosciamo, è l’elemento più abbondante sulla Terra, fondamentale per la vita e si trova nell’atmosfera in una concentrazione del 21% sul volume.
L’ossigeno biatomico la cui formula chimica è O2 , in forma liquida viene utilizzato in medicina per la sua proprietà di rimanere allo stato liquido se mantenuto ad una pressione blanda (4 bar). In questo modo può venire stoccato in grandi quantità in bombole opportunamente predisposte attraverso un corpo vaporizzante (o riscaldatore) e viene poi gassificato per essere immesso in linee di distribuzione in forma gassosa.
Al Centro Iperbarico utilizziamo un serbatoio criogenico, che lavora a temperature molto basse, da più di 6 mila litri all’interno del quale c’è una pressione media di circa 12 bar.
L’ossigeno è considerato un farmaco a tutti gli effetti (Dgs 219/06) e dopo essere stato prodotto per distillazione frazionata, viene trattato ulteriormente ed analizzato. Una volta verificate le sue caratteristiche principali, che devono essere quelle riportate nella Farmacopea Ufficiale, viene “etichettato” con un numero di lotto e viene indicata la data di scadenza (nel caso dell’O2 medicinale è 5 anni), proprio come avviene per tutti gli altri farmaci. Come farmaco a tutti gli effetti quindi, deve essere somministrato da ricetta medica in cui vengono indicare le modalità di assunzione, la posologia e la durata della terapia.
Nella terapia iperbarica l’ossigeno non si usa per comprimere la camera iperbarica, come pensano sbagliando molte persone, ma arriva ai pazienti attraverso la maschera oronasale in un circuito che parte dal serbatoio di stoccaggio e arriva ad uno scarico del gas non inalato in atmosfera.
Nelle prossime settimane seguiremo tutto il percorso che fa l’ossigeno per arrivare ad essere somministrato nella camera iperbarica.
Si parte dal serbatoio criogenico dove è stoccato l’ossigeno liquido, si passa dai rigassificatori che permettono al liquido che ha una temperatura di circa -180 gradi centigradi di ritornare allo stato gassoso e si arriva a tutta una serie di valvole e manometri che permettono l’arrivo dell’ossigeno in maschera alla giusta pressione per essere respirato dai pazienti durante la seduta di terapia iperbarica.
Dal prossimo articolo andremo ad approfondire ogni componente dell’impianto per permettervi di capire passo dopo passo il suo percorso e tutte le accortezze di sicurezza che bisogna tenere in considerazione per poter procedere con la terapia.
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