Salve mi chiamo Maria, ho 47 anni, sono una subacquea e scrivo da Palermo.
Da due anni avverto un acufene all’orecchio destro, inizialmente intermittente, si modifica con la fonazione o con i suoni successiva improvvisa cronicizzazione.
Da un anno soffro di deficit uditivo destro a carattere soggettivamente progressivo. È stata eseguita una TC troncoencefalo negativa, successivamente una RMN, cmc e studio a cui negativo, lieve ptosi cerebellare senza impegno liquorale. La diagnosi è stata di sordità neurosensoriale bilaterale prevalente per i toni medio acuti ed a destra timpanogramma tipo A disfunzione tubarica sx.
Ho fatto un acufenometria pitch 600, con soglia rumore mascheramento 800db e inibizione ridotta; successivamente ho fatto il VEMPS e ci sono onde presenti con morfologia lievemente alterata a destra.
Faccio immersione regolarmente 2 volte a settimana tutto l’anno: circa 10 giorni fà, facendo immersione con risalita da 44m, a circa 10 m, ho subito un blocco inverso con perforazione orecchio destro.
È una piccola perforazione paracentrale del quadrante inferiore destro, alla quale l’otorino ha applicato un cerotto.
Sono preoccupata per la sordita e paura di non potere fare più immersioni. Sono stata da parecchi otorini ma nessuno che ne si occupasse di Subacquea.
Grazie,
Maria
Risponde il Direttore Sanitario del Centro Iperbarico di Bologna, dott. Ferruccio Di Donato
Laurea in Medicina e Chirurgia Università di Bologna
Specializzazione in Medicina del Nuoto e delle attività subacquee – istituto di fisiologia umana Università di Chieti
Ordine Dei Medici di Bologna N° 11812
Buon giorno Maria,
comprendo la tua (fra subacquei possiamo darci del tu) preoccupazione per la presenza di un sintomo tanto disturbante, quale è l’acufene, ma posso tranquillizzarti sul fatto che difficilmente sarai costretta a rinunciare alle amate immersioni subacquee.
Si da per scontato che un subacqueo con problemi di udito non possa fare immersioni subacquee, ma questo non è sempre vero.
In ogni caso, il presupposto per continuare a fare immersioni senza rischi è avere una normale funzionalità tubarica ed avere piena padronanza della compensazione.
Da ciò che scrivi non è possibile stabilire se l’acufene dx e il deficit uditivo siano conseguenti a barotraumi in immersione o siano idiopatici (ovvero presenti senza una causa nota).
Mentre, l’incidente subacqueo che descrivi, di 10 giorni fa, testimonia una temporanea disfunzione tubarica, con la quale non avresti dovuto fare immersioni.
Il mio suggerimento è avere un referente otorinolaringoiatra presso il quale effettuare periodici controlli, dell’udito e della funzionalità tubarica; riprendere le immersioni solo quando la perforazione timpanica sarà completamente guarita; non fare immersioni subacquee quando sei raffreddata o in presenza di allergie o infiammazioni delle vie respiratorie; non fumare.
Purtroppo, non ci sono terapie sicuramente efficaci per ridurre l’intensità dell’acufene una volta che si sia cronicizzato.
Per informazioni più precise e circostanziate bisognerebbe poterti visitare e valutare gli accertamenti che hai già eseguito.
Buone immersioni!
Dott. Ferruccio Di Donato
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