Torniamo a parlare del percorso che l’ossigeno deve compiere per arrivare alla camera iperbarica. Nell’ultimo articolo di un paio di settimane fa eravamo giunti al momento in cui l’ossigeno ha una pressione e una temperatura ottimale per raggiungere l’ultimo apparato prima di entrare nella camera per le terapie.
Eccoci quindi arrivati all’ultimo apparato, in questo articolo inizieremo a vedere cosa comprende e come funziona
Sembra un labirinto ma non preoccupatevi, i tecnici lo conoscono bene e sanno esattamente come far arrivare l’ossigeno ai pazienti!
L’ossigeno arriva attraverso un tubo nel gabbiotto delle derivazioni, il centro nevralgico dove arrivano e ripartono tutti le tubazioni con gli elementi necessari alla terapia iperbarica.
Nel punto in cui arriva il tuo c’è un piccolo rubinetto giallo che normalmente è sempre aperto e serve solo in caso di manutenzione.
Poi c’è una valvola elettronica che viene comandata direttamente dalla console dei tecnici iperbarici, a questa è collegato un bypass manuale che può essere utilizzato in caso di malfunzionamento della elettrovalvola. La valvola lavora grazie alla pressione dell’aria nel circuito, per questo motivo è definita pneumatica e se non è eccitata normalmente è chiusa.
Approfittiamo per fare un approfondimento in più.
Le valvole possono essere di due diverse categorie: quelle che se non eccitate rimangono chiuse, come nel nostro caso, e quelle che se non eccitate rimangono aperte. È per questo motivo che serve un bypass: nel caso in cui la nostra valvola si rompesse e rimanesse chiusa, è necessaria una via alternativa per portare l’ossigeno alla camera iperbarica.
Superata la valvola arriviamo alla parte più interessante.
Nella terapia iperbarica l’ossigeno viene somministrato ad una pressione maggiore rispetto a quella ambiente, così questo prezioso elemento si trasforma in un farmaco vero e proprio.
Come tutti i farmaci necessita di una posologia ben precisa per cui al centro iperbarico abbiamo la possibilità di somministrare ossigeno puro al 100% oppure possiamo diminuirne la purezza e somministrare una miscela di ossigeno e azoto all’88% in ossigeno oppure al 72%.
Per cambiare la miscela somministrata al paziente si utilizza il quadro nero che vedete nella foto.
Ogni linea dell’ossigeno: quella al 100% e le due miscele all’88% e al 72% (delle quali parleremo prossimamente) arrivano rispettivamente a tre diversi “attacchi rapidi” dai quali partono tre fruste RILSAN.
L’attacco rapido permette di cambiare velocemente posizione per diversificare le miscele somministrate.
Nelle tre foto qui sotto vedete tre diverse situazioni:
- nella prima foto il sistema è configurato per far respirare ossigeno al 100% a tutti i pazienti,
- nelle seconda foto arrivano in camera iperbarica tutte e tre le miscele: 110% ossigeno e i due mix con azoto e ossigeno all’88% e al 72%,
- nella terza foto arrivano in camera iperbarica solo i due mix con azoto e ossigeno all’88% e al 72%
Sembra complicato ma non preoccupatevi, come dicevamo all’inizio: è un labirinto di cui i nostri tecnici sanno benissimo qual è la giusta uscita!
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