Egr. Dottor Di Donato,
Il giorno 1 agosto 2015 mio fratello di anni 48, ha accusato improvvisamente durante il sonno un fischio alle orecchie e una sensazione di vertigini ai quali sono seguiti episodi di vomito. Recatosi al pronto soccorso dell’ospedale più vicino, è stato sottoposto ad una prima TAC celebrale con esito negativo; successivamente, presso un’altra struttura, ha effettuato una visita dall’otorino la cui diagnosi (effettuata senza l’esame audiometrico, poiché il tecnico era in ferie), è stata: Sindrome di Ménière.
Una seconda diagnosi, ricevuta da un altro otorino, è stata: Ipoacusia improvvisa, dall’esame audiometrico è stata riscontrata la perdita di udito dall’orecchio destro. L’otorino ha prescritto una terapia da fare a casa consistente nei seguenti farmaci:
- Vertisec 24 mg cpr (1 dopo colazione e cena per una durata di 20 giorni)
- Bentelan 4mg FL IM (1 fl in flebo per 4 gg)
- Glicerolo flebo ( 1 flebo per 10 gg)
- Aciclovir 400 mgco ( 1 cp mattino e sera per 14 gg)
- 2 cicli di camera iperbarica
- Niceval rcpr (1 cp a colazione e cena per 30 gg)
- Raniben cpr ( 1 cpr la sera per 30 gg )
- Dymista spray nasale 120 erogaziioni ( 1 puf per narice, mattino e sera per 30 gg)
Iniziata la terapia, mio fratello si è sottoposto ad un elettrocardiogramma dal quale si è notata una “fibrillazione atriale parossistica”. Di conseguenza, il giorno 6 agosto 2015, è stato ricoverato presso una struttura dotata di reparti di neurologia e otorinolaringoiatria. Gli esami effettuati sono stati:
- RM dell’orecchio interno con e senza MDC
- RM encefalo con e senza MDC , il cui referto è stato : ” Lesione di 5 mm a carico dell’emisfero cerebellare destro”.
Il giorno 8 agosto 2015, mio fratello è stato dimesso (su consiglio di un medico del reparto) ed ha iniziato, l’ 11 agosto 2015, il ciclo di camera iperbarica.
Il 24 agosto 2015, ha consultato un cardiologo e un neurologo; quest’ultimo ha richiesto di effettuare una RM encefalo e una Angio-RM intracranico con e senza M.D.C dal quale è risultata un’ischemia o Ictus ischemico e la presenza di un’infiammazione alle cellule della mastoide destra.
Una nuova visita audiometrica, in data 7 settembre 2015, ha evidenziato un lieve miglioramento dell’udito. Secondo lo specialista, non ci saranno grandi miglioramenti dell’udito e bisogna protesizzare l’orecchio.
Considerate le premesse, vorrei chiederLe un parere sulla possibilità di recupero. E’ possibile possa esserci ancora qualcosa da fare per sperare in un recupero dell’udito che consenta anche di porre fine alle sensazioni di vertigine?
La ringrazio anticipatamente e porgo
distinti saluti
Risponde il Direttore Sanitario del Centro Iperbarico di Bologna, dott. Ferruccio Di Donato
Laurea in Medicina e Chirurgia Università di Bologna
Specializzazione in Medicina del Nuoto e delle attività subacquee – istituto di fisiologia umana Università di Chieti
Ordine Dei Medici di Bologna N° 11812
Buongiorno Vale,
da quanto mi scrive, il problema di suo fratello sembra essere di origine vascolare, conseguente a embolizzazione dovuta alla FFA parossistica che avrebbe dato sia il problema centrale (l’ictus ischemico) che quello cocleare (la sordità improvvisa). La vertigine potrebbe avere origine sia dal labirinto che dal sistema nervoso centrale, ma questo dovrà essere accertato dal neurologo e/o dal vestibologo.
Ad oggi il tempo trascorso è tale da poter considerare il danno pressoché stabilizzato, dopo aver fatto tutte le terapie indicate in casi come questo, compresa la terapia iperbarica.
Unico punto che non mi chiarisce è quante sedute di ossigeno terapia iperbarica sono state effettuate dopo l’11 agosto.
Questo è un dato importante perché, se il protocollo (20 sedute) non fosse stato completato, potrebbe aver senso procedere su questa strada.
Infatti la terapia iperbarica per la sordità improvvisa è prescrivibile fino a 3 mesi di distanza dall’evento acuto, anche se sarebbe eccezionale assistere a un beneficio dopo 2 mesi e mezzo.
Rimango a disposizione per ogni altro chiarimento che le fosse necessario, anche via telefono, il numero della nostra segreteria è 051/6061240.
Saluti
dott. Ferruccio Di Donato
Per approfondimenti:
RUOLO DELLA TERAPIA IPERBARICA NELLA CURA DELL’IPOACUSIA
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Risponde il Direttore Sanitario del Centro Iperbarico di Bologna, dott. Ferruccio Di Donato
Laurea in Medicina e Chirurgia Università di Bologna
Specializzazione in Medicina del Nuoto e delle attività subacquee – istituto di fisiologia umana Università di Chieti
Ordine Dei Medici di Bologna N° 11812
Buongiorno Vale,
da quanto mi scrive, il problema di suo fratello sembra essere di origine vascolare, conseguente a embolizzazione dovuta alla FFA parossistica che avrebbe dato sia il problema centrale (l’ictus ischemico) che quello cocleare (la sordità improvvisa). La vertigine potrebbe avere origine sia dal labirinto che dal sistema nervoso centrale, ma questo dovrà essere accertato dal neurologo e/o dal vestibologo.
Ad oggi il tempo trascorso è tale da poter considerare il danno pressoché stabilizzato, dopo aver fatto tutte le terapie indicate in casi come questo, compresa la terapia iperbarica.
Unico punto che non mi chiarisce è quante sedute di ossigeno terapia iperbarica sono state effettuate dopo l’11 agosto.
Questo è un dato importante perché, se il protocollo (20 sedute) non fosse stato completato, potrebbe aver senso procedere su questa strada.
Infatti la terapia iperbarica per la sordità improvvisa è prescrivibile fino a 3 mesi di distanza dall’evento acuto, anche se sarebbe eccezionale assistere a un beneficio dopo 2 mesi e mezzo.
Rimango a disposizione per ogni altro chiarimento che le fosse necessario, anche via telefono, il numero della nostra segreteria è 051/6061240.
Saluti
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