Gentile dottore,
mi chiamo Francesca e ho 35 anni. Il 7 settembre mentre guardavo un film con le cuffie durante un attacco di emicrania, ho sentito un gran fischio. Per fortuna dopo un’ora sembrava passato.
Due giorni dopo è tornato e sono andata da uno specialista che ha riscontrato un’ipoacusia.
Un altro otorino mi ha prescritto un percorso con ossigenoterapia iperbarica (19 sedute), che ha migliorato l’ipoacusia.
Recentemente mi sono sottoposta ad ABR, e durante gli esami ho fatto un altro audiometrico.
L’esame dice che sono nuovamente normoacusica, e gli ABR sono normali.
Anche dalla risonanza magnetica non risulta niente. Rimane però l’acufene “nato” a Settembre, anche se in forma più lieve.
Temo che possa diventare cronico e siccome mi da molto fastidio sto entrando in panico.
Cosa mi consiglia?
Francesca
Risponde il Direttore Sanitario del Centro Iperbarico di Bologna, dott. Ferruccio Di Donato
Laurea in Medicina e Chirurgia Università di Bologna
Specializzazione in Medicina del Nuoto e delle attività subacquee – istituto di fisiologia umana Università di Chieti
Ordine Dei Medici di Bologna N° 11812
Buongiorno Francesca,
mi rendo conto che vivere con un fastidioso acufene sia una prospettiva allarmante ma, proprio per questo, bisogna rimanere calmi e razionali ricordando che l’ansia e l’agitazione amplificano il disagio della compagnia di un suono continuo.
Purtroppo non ci sono più molte armi da utilizzare per combattere l’acufene ma, d’altra parte, ci possiamo attendere che l’intensità continui a ridursi nei prossimi mesi.
Gli esami che ha fatto hanno escluso la presenza di neurinoma del nervo acustico, ma la causa del suo problema audiologico rimane non nota.
Per favorire il recupero della fisiologica funzionalità cocleare, che conduca a un’ulteriore riduzione dell’allucinazione sonora non si può contare più di tanto sui farmaci, perché le terapie cortisoniche e i diuretici osmotici non sono più indicati in questa fase della malattia.
Potranno giovare vitamine del complesso B (B1, B6, B12) antiossidanti e blandi vasoattivi come prodotti a base di ginko biloba, oltre che una corretta igiene di vita con adeguata alimentazione e rispetto del ritmo del sonno, evitando i luoghi eccessivamente rumorosi.
Ovviamente questi sono consigli generali basati sulle poche informazioni che mi ha dato; per una valutazione completa occorrerebbe rivalutarla dal punto di vista audiologico e vedere la documentazione sanitaria già in suo possesso.
Se non ha ancora messo in pratica gli accorgimenti che le ho suggerito, le consiglio di farlo per 2 o 3 settimane e nel caso che l’acufene non tenda a ridurre la sua intensità, le consiglio di richiedere una valutazione presso l’ambulatorio di otorinolaringoiatria del nostro Centro dove potremo studiare il suo caso, ottimizzare il supporto farmacologico e valutare l’opportunità di procedere a un ulteriore ciclo di ossigeno terapia iperbarica.
Saluti
Dott. Ferruccio Di Donato
Per approfondimenti sul nostro percorso di cura dell’acufene
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