Gemt.mo Dott. Di Donato,
da qualche anno mi diverto con la pesca in apnea. Sin dai primi tentativi ho però constatato una grossa resistenza a compensare che di fatto mi ha sempre ostacolato ad andare oltre i 6 metri.
Nell’ultimo mese ho frequentato un corso di apnea intensivo in cui ho imparato ” sulla carta” e “a secco” tutte le tecniche (Frenzel; Valsalva ecc.) , durate però l’ultimo weekend di stage in acqua alla Y40 non sono riuscito a metterle in pratica, con tutta la frustrazione che può immaginare.
Mi è venuto allora il sospetto di avere un ostacolo di altra natura e ho fatto una visita dall’otorino, che però non ha riscontrato nessun problema. Tale visita si è però limitata all’esame audiometrico e dell’orecchio, senza endoscopia. Mi avventuro in tematiche e terminologie che non conosco, ma mi chiedevo se, vista la sua esperienza, mi potesse aiutare a capire se questo blocco alla compensazione potesse essere causato, ad esempio, da un problema di tube strette e se l’unica soluzione sia una ginnastica tubarica tramite otovent (che sto già facendo).
Ringraziandola per la disponibilità, resto in attesa di una sua cortese risposta.
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Risponde il Direttore Sanitario del Centro Iperbarico di Bologna, dott. Ferruccio Di Donato
Laurea in Medicina e Chirurgia Università di Bologna
Specializzazione in Medicina del Nuoto e delle attività subacquee – istituto di fisiologia umana Università di Chieti
Ordine Dei Medici di Bologna N° 11812
Buongiorno Marco,
parlare di “tube strette” è piuttosto impreciso, ma rende l’idea riguardo alla presenza di possibili impedimenti organici alla compensazione, che, effettivamente, possono essere presenti in alcuni di noi.
Le difficoltà di compensazione dell’apneista che iniziano in profondità sono un problema molto comune che, di solito, trovano la causa principale nelle difficoltà tecniche che si trovano a governare la motilità del palato molle in profondità, quando la pressione riduce il volume dell’aria contenuta nelle vie respiratorie.
Nel Tuo caso, però, sembrerebbe che ci possano essere anche problemi di natura organica a sostenere le difficoltà di compensazione, sia per il fatto che il blocco insorge relativamente vicino alla superficie (-6m) sia perché nonostante un corso di compensazione e la ginnastica con OTOVENT, il problema non è stato risolto.
La visita effettuata dall’otorinolaringoiatra, da ciò che dici, è stata carente delle due indagini più importanti: il timpanogramma e la rinoscopia a fibre ottiche; senza di queste non è possibile escludere con certezza impedimenti organici alla compensazione.
Qui al Centro iperbarico di Bologna, abbiamo un ambulatorio di otorinolaringoiatria che si occupa dei problemi di compensazione in apnea, attrezzato per effettuare tutta la diagnostica necessaria per formulare una diagnosi corretta e, se possibile, risolvere il problema.
Continua ad esercitarti con OTOVENT, usandolo non solo come strumento per “forzare” le tube in apertura, ma anche come strumento per effettuare esercizi di coordinamento della muscolatura faringea, come, immagino, ti abbiano insegnato al corso di compensazione.
Se le tue difficoltà dovessero persistere, ti suggerisco di venire a farti valutare all’ambulatorio ORL del Centro Iperbarico di Bologna.
Saluti,
Ferruccio Di Donato
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