La cura della necrosi all’anca con ossigenoterapia iperbarica
Salve,
avrei bisogno di sapere se trattate anche la necrosi dell’anca.
Mio fratello è un invalido civile a seguito di un incidente, costretto in carrozzina è più di un anno che combatte con il dolore all’anca e non riusciamo a trovare un Centro che si occupi della necrosi.
Potete aiutarci?
Siamo naturalmente a disposizione per chiarimenti, visite e quant’altro, ma essendo lontani prima di spostarci vorremo essere sicuri.
Grazie in anticipo.
Cristina
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Risponde il dott. Luigi Santarella,
Laurea in Medicina e Chirurgia Università di Bologna,
Ordine Dei Medici di Ravenna N° 3151
Buongiorno Cristina,
Ogni giorno al Centro Iperbarico di Bologna ci occupiamo di trattare con ossigenoterapia iperbarica (OTI) l’osteonecrosi asettica della testa del femore e altre componenti ossee che possono andare incontro alla stessa problematica.
Questa patologia, che può avere origine da cause sconosciute (idiopatica) o cause secondarie (traumi, particolari terapie farmacologiche, malattie autoimmuni ecc.), si manifesta come una sofferenza ischemica che porta progressivamente a morte cellulare (necrosi) di alcuni segmenti dell’osso.
I sintomi più frequenti sono la dolenzia e la limitazione funzionale.
Il protocollo terapeutico, approvato dal governo clinico regionale e nazionale e conforme alle linee guida della Società Italiana di Medicina Subacquea e Iperbarica, prevede la dispensazione della cura con ossigenoterapia iperbarica tramite Sistema Sanitario Nazionale dove ritenuto appropriato.
Il percorso terapeutico per questa patologia prevede un approccio multidisciplinare: lo specialista ortopedico e il fisiatra collaborano con il medico iperbarico per sviluppare un piano di cure che prevede:
• Valutazione del grado evolutivo della patologia
• Appropriatezza e idoneità della cura con ossigenoterapia iperbarica
• Eventuale terapia farmacologica di supporto e riabilitazione
L’efficacia dell’ossigenoterapia iperbarica infatti è riconosciuta per le forme di osteonecrosi asettica fino a un determinato grado di gravità: tramite radiografia e risonanza magnetica nucleare dell’anca è possibile sapere a quale stadio sia il danno osseo e definire quindi se l’ossigenoterapia iperbarica sia appropriata o meno.
Una volta verificata l’appropriatezza, il medico iperbarico valuta se il soggetto può sottoporsi alle sedute, infatti ci sono controindicazioni assolute che vietano la somministrazione di ossigenoterapia iperbarica e controindicazioni relative che prevedono accertamenti diagnostici prima di poter avere il via libera a iniziare la terapia.
Il protocollo terapeutico prevede un ciclo iniziale di 50 sedute OTI a frequenza quotidiana seguite da una rivalutazione ortopedico/fisiatrica e una nuova risonanza magnetica di controllo.
A quel punto si valutano i risultati e se si ritiene necessario si prescrive il secondo ciclo previsto di altre 40 sedute.
Le consiglio quindi di seguire un percorso di cura multidisciplianre, se vorrà al Centro Iperbarico di Bologna siamo a sua disposizione per aiutarla, può telefonarci direttamente al numero 051 6061240.
Cari saluti
Dott. Luigi Santarella
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